Avengers Endgame: una degna conclusione

Avengers Endgame: una degna conclusione

Rilasciato nelle sale Italiane il 24 aprile e nel resto del mondo il 26 dello stesso mese, Avengers Endgame ha superato tutti i record al Box Office, diventando Il film con maggiore incasso nella storia fel cinema. Le prime due posizioni erano in precedenza tenute saldamente dalle pellicole di James Cameron, Avatar e Titanic, ma ormai è storia vecchia.
Con questo film, il ventiduesimo del macrocosmo del Marvel Cinematic Universe, si è concluso un ciclo iniziato nel lontano 2008 com il primo film di Iron Man. La quarta fase si è però definitivamente conclusa con a tutti gli effetti con Spiderman: Far From Home.

Il successo spropositato dell’universo espanso dei Marvel Studios, alla cui direzione troviamo Kevin Feige, lo si deve in gran parte al vero protagonista indiscusso: Robert Downey J.R. La frase ormai entrata nell’immaginario collettivo: “Io sono Iron Man” che ha reso celebre il personaggio nel primo film adesso chiude definitivamente il cerchio in maniera impeccabile.

La caratterizzazione e la gestione degli Avengers originari è sicuramente uno dei punti sul quale i fratelli Russo, i registi della pellicola, hanno voluto puntare. La comicità come sempre è molto presente, ma a parte in alcuni casi, è ben amalgamata. Mentre le emozioni che si susseguono durante la visione sono il fattore determinante del film. Si passa dalla tristezza alla gioia e dalla paura all’euforia. Il ritmo, a differenza di Infinity War, non è costantemente frenetico. Per la prima ora e mezza infatti vediamo l’elaborazione del lutto da parte di tutti i sopravvissuti. Mentre nell’ultima ora succede di tutto e di più.

Occhio di Falco e Vedova Nera
Natasha Romanoff (Black  Widow) e Clint Burton (Hawk Eye)
Natasha Romanoff (Black Widow) e Clint Burton (Hawk Eye)

La pellicola inizia con Occhio di Falco, che in Avengers Infinity War non aveva avuto spazio, mentre lo vediamo perdere i familiari, in seguito dallo schiocco di Thanos. Diventato un Ronin nei 5 anni di timeskip, Clint Burton viene fatto tornare in se da Natasha, che gli da la speranza di far tornare tutti indietro grazie al viaggio nel tempo. Entrambi i personaggi, molto simili, per quanto diversi, hanno un qualcosa da proteggere. Per quanto riguarda Vedova Nera si tratta degli Avenger stessi; mentre per Occhio di Falco si tratta, per l’appunto, della sua famiglia.

Durante il viaggio nel tempo vengono incaricati del recupero della gemma dell’anima, e proprio lì Vedova Nera si sacrifica in favore di Clint; in una scena molto toccante e ben realizzata. Personalmente la cosa mi ha spiazzato, come lo è stato un po’ per tutti, visto l’annuncio del film stand alone su Natasha. Però a conti fatti, era la cosa più plausibile, perché tra i due era Occhio di Falco quello che aveva molto di più da perdere.

Hulk e Thor
Bruce Banner (Hulk) e Thor
Bruce Banner (Hulk) e Thor

Sin da Thor: Ragnarok, il dio del tuono e l’Hulk spacca tutto sono diventati a tutti gli effetti dei comic relief. Ed in Avengers Endgame questi ruoli vengono nuovamente rimarcati, presentandoci un Professor Hulk ed un Thor panzone, stile grande Lebowski. C’è chi li ha trovati eccessivi, e chi come me se li è goduti, conscio del fatto che non fosse una cosa totalmente uscita a caso. Certo, in alcuni casi potevano rendere alcune scene meno stupide, ma si sa, il pubblico di rifermento è molto ampio, è bisogna fare contenti tutti.

Rimane il rammarico di non aver potuto vedere la rivincita di Hulk nei confronti di Thanos, che aspettavo sin da quando sono uscito dalla sala dopo aver visto Infinity War. Ma non si può sempre avere tutto quello che si vuole. Difatti il calmo omone verde ha avuto un ruolo rilevante sia nel viaggio nel tempo, ma soprattutto quando è riuscito a portare tutti in vita grazie al nuovo guanto creato insieme a Tony.

Per Thor la questione è un po’ differente, in seguito al fallimento dell’uccisione del titano, è caduto in una forte depressione. Ricordiamo che ha perso tutto, da sua madre, a suo padre, a Loki e metà Asgard. Quindi il suo rifugiarsi nell’alcol è molto comprensibile. Nel finale, ritorna il vecchio se stesso, almeno in parte; grazie alla discussione avuta nel passato con la madre. La scena in cui si carica prima dello scontro decisivo, con entrambi i martelli è a dir poco epica. Ma la cosa più interessante è che lo rivedremo nel nuovo Guardiani della Galassia Vol. 3.

Finiamo con i due personaggi principali, Captain America e Iron Man
Tony Stark e Steve Rogers
Tony Stark e Steve Rogers

I conflitti tra i due nella prima parte del film rimangono molto accesi. Tony non riesce a perdonare Steve per il fatto di non aver combattuto insieme, di non esserci stato nel momento del bisogno. Ma soprattutto non riesce a perdonarsi di aver perso “il ragazzo”, ovvero Peter Parker. Passati i 5 anni, Cap cerca di andare avanti creando un gruppo di sostegno per i sopravvissuti, mentre Stark, nella sfortuna, ha avuto modo di crearsi una famiglia con Pepper. Molto toccante la scena tra il Tony padre e la figlia che si danno la buonanotte con la già iconica frase:”Ti amo tremila”.

Un’altro momento che ha dato molta enfasi è stato sicuramente il ritorno agli anni 70, dove entrambi gli eroi incontrano una persona a loro cara, il padre per Tony e l’agente Carter per Cap. Ed hanno il modo di togliersi di dosso alcuni pensieri irrisolti.

Durante la battaglia, abbiamo modo di assistere ad alcuni dei momenti più epici ed attesi da tutti i fan. Cap che impugna il Mjolnir di Thor, e che successivamente grida “Avengers Uniti” sono due delle scene migliori dell’MCU. Ma quando Tony schiocca le dita con la frase “I’m Iron Man” si raggiunge a mio parere l’apice.

Che altro dire, Avengers Endgame, in coppia con Infinity War dei Marvel Srudios segnano la storia del cinema in maniera indelebile. Non so e in futuro si riuscirà a raggiungere un livello così alto di hype ed euforia generale, ma non ci rimane che aspettare e vedere con i nostri occhi. E voi cosa ne pensate?

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